«Il mondo del Brachetto non cambia pelle per resistere alle intemperie e predisporre ancora una volta quelle contromisure necessarie non solo alla sopravvivenza, ma anche alla sua giusta e sacrosanta valorizzazione commerciale e culturale». È un’analisi precisa e puntuale quella che fa Paolo Ricagno dopo la sua rielezione a presidente del Consorzio del Brachetto.
Con Ricagno sono stati eletti due vice presidenti: Alberto Lazzarino direttore di Banfi e Bruno Fortunato, presidente della Cantina cooperativa Tre Secoli di Mombaruzzo e Ricaldone.
La presidenza dell’Ente, per alternanza, avrebbe dovuto passare alla parte industriale che, però, ha voluto indicare Ricagno come referente. Ha spiegato Lazzarino: «Abbiamo confermato Paolo Ricagno al ruolo di presidente perché siamo convinti che sia necessaria una continuità di progetti e iniziative pro mondo del Brachetto».
Ha aggiunto Ricagno: «Ora più che mai è necessaria l’unità della filiera. Il momento è delicato con nuovi prodotti da lanciare, prodotti storici da rivalutare e problemi di mercato da risolvere».
Del nuovo Cda fanno parte per i produttori di uva: Bianca Viotti (Viotti Vini), Giovanni Chiarle (Cantina di Nizza), Polidoro Evasio Marabese (Cantina di Maranzana), Fabio Marian (La Torre di Castel Rocchero), Silvano Marchetti (Cascina Bastieri), Andrea Maccario (Cantina di Cassine);
per gli imbottigliatori: Alberto Lazzarino (Banfi), Germano Bosio (Capetta), Giovanni Marzagalli (Davide Campari Spa), Massimo Marasso (F.lli Martini Spa), Gianfranco Santero (958 Santero); per i vinificatori: Paolo Ricagno (Cantina Vecchia Alice Bel Colle), Filippo Mobrici (Bersano Vini ), Bruno Fortunato (Cantina Tre Secoli), Alberto Canino (Giovanni Bosca Tosti Spa), Giovanni Frola (Cantina di Fontanile), Andrea Capussotti (F.lli Gancia).
Nel collegio sindacale oltre a Barbara Carrero (presidente) e Giovanni Bertone entrambi dello Studio Bertone Fassio entrano Enzo Gerbi (Cantina Sei Castelli), Claudio Negrino (Cantina di Alice bel Colle) e Giuseppe Bologna (Braida).