«Continuità necessaria per il rilancio di un grande vino che deve tornare ad essere alfiere del Made in Italy»
10 maggio 2016 – Paolo Ricagno, presidente della Cantina sociale Vecchia Alice e Sessame, è stato riconfermato alla guida del Consorzio di Tutela del Brachetto di cui è presidente da sei mandati. Resterà in carica fino alla primavera 2019.
Con lui, in seno al consiglio direttivo dell’ente, sono stati eletti: Elio Pescarmona, vice presidente di parte agricola e direttore della Cantina Tre Secoli di Mombaruzzo e Alberto Lazzarino, vicepresidente di parte industriale, direttore di Banfi srl con distaccamento a Strevi.
Il Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica per il triennio 2016-2018, è composto per la parte agricola in rappresentanza dei Produttori di uva da Giovanni Chiarle (Cantina Sociale di Nizza Monferrato), Evasio Polidoro Marabese (Cantina Sociale di Maranzana), Gianpaolo Menotti (Cantina Sociale La Torre di Castel Rocchero), Silvano Marchetti (Cascina Bastieri) Pier Luigi Botto (az. Agr. Convento Cappuccini). Per i Vinificatori: Filippo Mobrici (Bersano Vini di Nizza Monferrato), Elio Pescarmona (Tre Secoli), Paolo Ricagno (Vecchia Alice Sessame), Giovanni Frola (Cantine di Fontanile), Pier Giorgio Cane (F.lli Gancia di Canelli), Andrea Maccario (Cantina Sociale di Cassine). Per le Case spumantiere sono consiglieri: Germano Bosio (Capetta di Santo Stefano Belbo), Alberto Canino (Giovanni Bosca Tosti di Canelli), Alberto Lazzarino (Banfi), Mauro Arione (Arione di Canelli), Giovanni Marzagalli (Campari), Massimo Marasso (F.lli Martini di Cossano Belbo). Tra le giovani leve “riserve” che potrebbero subentrare al Consiglio di Amministrazione sono stati eletti: Silvio Bragagnolo (Az. Bragagnolo vini passiti di Strevi); Bianca Viotti (Az. Agr. Viotti Vini di Castel Rocchero), Stefano Ricagno (Az. Cuvage di Acqui Terme) e Massimo Lovisolo (So.Vi.Pi di Calamandrana).
Ha detto Paolo Ricagno: «La mia rielezione è il segnale esplicito, visibile e forte di quella continuità che è necessaria al rilancio di un vino che ha ancora enormi margini di promozione e che deve ritornare tra i prodotti italiani che rappresentano al meglio il “Made in Italy” nel mondo».
Il Consorzio Tutela Vini d’Acqui, con 60 aziende associate, nasce nel 1992 ad Acqui Terme con lo scopo di controllare e regolamentare la crescita del Brachetto e tutelarne il territorio (circa 1.300 ha tra doc e docg), programmando la produzione, incentivandone la commercializzazione con un forte impegno di promozione e valorizzazione sui mercati nazionale ed internazionale. L’ente è stato il principale promotore del conferimento della docg al Brachetto d’Acqui, ottenuta nel 1996 e che ha definito con maggiore precisione anche dal punto di vista legale e amministrativo le peculiarità di questo vino distinguendolo nettamente dalle altre produzioni. Ad oggi la commercializzazione tra doc e docg è di 4.400.000 bottiglie vendute principalmente in Italia e Stati Uniti.